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Visualizzazione dei post da 2016

La felce dolce

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Felce dolce ( Polypodium vulgare L.) Pteridophyta Fam.: Polypodiaceae

Faggeta in autunno

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L’autunno è una stagione particolare alle nostre latitudini: le piante e gli animali si preparano all’inverno e cambiano aspetto e fisiologia. Le piante caducifoglie ci offrono uno spettacolo di colori caldi dalle mille sfumature: La linfa rallenta, si chiudono i vasi terminali  e le foglie un po’ alla volta cambiano colore e seccano. Nel bosco spicca il verde scuro dei pini che riescono a conservare gli aghi pur rallentando il loro metabolismo. Le nuvole e la foschia rendono il paesaggio surreale.   In autunno, la faggeta mantiene un fascino speciale: ad ogni passo le foglie sul terreno scricchiolano, le colonne grigie dei tronchi svettanti accompagnano lo sguardo verso l’alto;  il sottobosco è dorato sotto i raggi del sole; tremolano le ultime foglie attaccate ai rami. Fringuelli e peppole improvvisamente si involano, quasi indistinguibili tra il manto di foglie marroni sul terreno; qualche cinciallegra si muove rapida tra i cespugli presso i rusce

Zucca in vaso: epilogo

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La piantina di zucca seminata nel vaso è riuscita a fiorire in settembre; ben concimata con i resti della pulitura delle verdure si è sviluppata. Sono sbocciati tre fiori, ma non è comparso nessun abbozzo di frutto. La piantina di timo in compenso si è rinvigorita e adornata di fiorellini biancoazzurri. Alla fine del mese la zucca è seccata. L'esperimento di semina in vaso direi che è riuscito; logicamente la piantina non ha avuto il tempo di fruttificare poiché la semina è avvenuta troppo tardi. Il prossimo anno seminerò prima e molto probabilmente riuscirò ad avere almeno un frutto.

Vita di un afide: Chermes abietis

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Pomeriggio d’autunno; una breve passeggiata ed ho l’occasione di incontrare degli interessanti, minuscoli insetti che hanno trasformato un giovane abete rosso in un affollato condominio!

Abete rosso o Peccio (Picea excelsa (Lam.) Link)

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Fam.: Pinaceae

Caprifoglio nero

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Famiglia: Caprifoliaceae

Tracce di animali: gusci forati dal balanino

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Penso sia capitato a tutti di cercare le noccioline nel bosco e di raccoglierne regolarmente qualcuna bucata, tipo queste: e una volta aperte, cosa avete trovato? Chi si è mangiato il frutto?

Faggio (Fagus sylvatica L.)

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Fam.: Fagaceae Albero che può raggiungere i 10-30 m di altezza, cespuglioso alle quote maggiori. Ha un portamento slanciato, fogliame leggero e ampio in chioma non troppo folta; ha radici sviluppate in superficie; il tronco è alto e sottile quanto più il bosco è fitto.

Come l’uomo ha influenzato la vegetazione alpina?

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Grandiosi eventi geologici e drastici cambiamenti climatici hanno influenzato le specie vegetali della regione alpina per centinaia di milioni di anni. A questi si aggiunge la presenza dell’uomo, ultimo arrivato sul Pianeta, una manciata di milioni di anni fa.

Come mutarono i boschi delle valli alpine dopo le glaciazioni?

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Alla fine del Pleistocene , le aree che a mano a mano si liberavano dalla morsa dei ghiacci venivano gradualmente colonizzate dalla vegetazione: in una prima fase ancora fredda si sviluppò la tundra a Dryas , con specie erbacee, in seguito anche gli alberi si fecero avanti risalendo lungo le valli. I pini cembri furono i primi a colonizzare le vallate alpine, circa 12.000 anni fa.

Impronte di lupo, di cane e di volpe: differenze

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Le impronte della volpe si potrebbero confondere con quelle di un piccolo cane.  Ma la disposizione dei polpastrelli delle dita permette una distinzione.

Come e quando ha avuto origine la flora alpina?

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La flora alpina si è modificata nel tempo in seguito ai mutamenti climatici legati alla storia del continente eurasiatico. Per gran parte della storia della Terra, i continenti erano uniti in un unico blocco che cominciò a dividersi solo a partire dal Giurassico; quindi i poli, l'equatore, le terre emerse e le fasce climatiche avevano una dislocazione ben diversa da quella odierna.

La zucca cresce

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Dei dodici semi di zucca seminati a metà luglio nel vaso-serra solo una piantina è sopravvissuta.

Vaso-serra: primi germogli

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Ricordate la semina nel vaso-serra? Il vaso è stato bagnato tutti i giorni alla mattina presto o alla sera.

Tracce di animali: i gusci rosicchiati

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Per capire quali animali frequentano una certa zona bisogna fare attenzione alle tracce che essi lasciano sul terreno: spesso ci sono utili le impronte , altre volte occorre guardare ciò che rimane in terra dopo i loro pasti. Osservando come il guscio di una nocciola, di una ghianda o di una noce è stato inciso e rotto possiamo capire chi si è nutrito del frutto. Vediamo in che modo il topo selvatico, il ghiro e lo scoiattolo rompono la frutta secca che trovano nel bosco.

Zucca in vaso-serra

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Da oggi vi propongo una serie di nuovi post, intitolata “ Esperimenti ”. Ogni tanto mi piace pasticciare nell’orto o fare piccoli lavoretti con materiale di recupero. Ho deciso di documentare fotograficamente questi esperimenti e pubblicarli, per avere anche consigli e suggerimenti. Chissà se me ne riesce qualcuno! Partiamo con il vaso-serra! Mia figlia ha trovato in fondo ad un cassetto una bustina con alcuni semi di zucca ; “Mamma, li seminiamo in cortile? voglio vedere se vengono le zucche!”. Detto … fatto! Un vaso, un po’ di terra, qualche rimasuglio della pulizia delle verdure ed ecco il vaso pronto per la semina! Certo qui in montagna è un po’ tardi per seminare le zucche: per aiutare la germinazione ho pensato di allestire una mini-serra . Una bottiglia di plastica trasparente fa al caso nostro: tagliata a metà per il lungo dona due semi cilindri che possono coprire il vaso. Tracciamo due solchetti nella terra e vi poniamo i semi: Si ricoprono delicatamente con la terra, si ann

Fioriture

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Siamo a giugno, ma il tempo è ancora incerto: le piogge non vogliono abbandonarci. Nei giardini alcune piante fioriscono comunque, rallegrandoci con i loro colori ... rododendri ...  clematidi,  azalee ...   e peonie.