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Visualizzazione dei post da settembre, 2013

Quiz!

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Come sapete sto digitalizzando le mie diapositive; oggi ho trovato questa Secondo voi, cos'è quel ciuffo rosso? ... aiutino: tra le pagine del blog si nasconde la risposta ...

Narciso selvatico

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Siamo ancora lontani dalla primavera ... ma vi propongo ugualmente questa immagine: Pascolo La Goz (Quittengo - Valle Cervo- Biella- Piemonte) Il bianco sul prato in primo piano non è neve! E' un tappeto di narcisi selvatici ! Ecco la carta d'identità di questo magnifico fiore. Narciso selvatico   ( Narcissus poëticus  L.) Famiglia:  Amaryllidaceae Pianta bulbosa  alta 20-30 cm.  Stelo con un solo fiore a  tepali bianchi  a lobi ampiamente ovati, ricoprentisi ai margini; corolla  molto corta, gialla con orlo rosso; stami inseriti ad altezze diverse tanto che a maturità solo tre di essi sporgono dal tubo del perigonio. Foglie  lineari lunghe, larghe 6-10 mm, tutte inserite alla base. Fiorisce  tra marzo e maggio in zone collinari e di montagna. Vive nei consorzi ad arbusti nani e nei prati montani fino a 1800 m nelle regioni mediterranee settentrionali; sulle Alpi è spontaneo solo nel settore sudoccidentale ed in quello meridionale (dal Ticino alle Preal

L'autunno si avvicina

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Autunno :   colori caldi ,   giochi di luce ed ombra ... Per me inizia una stagione bellissima, ricca di spunti fotografici. Cosa ne dite? Una "virgola bianca" sui boschi autunnali della val Sessera (Biella - Piemonte) Scorcio d'ottobre in valle Cervo (Biella - Piemonte) Larici d'oro in Val Troncea (Pragelato - Torino - Piemonte)  

Impronte del tasso

Instancabile camminatore, il tasso si muove nei boschi di latifoglie soprattutto di notte. E' un mustelide , dalle dimensioni di un cane di media taglia. La sua pelliccia è grigia sul dorso; la coda è grigia e corta; la testa è bianca con strisce nere longitudinali. Le sue prede preferite? i lombrichi, ma non disdegna anche piccoli animali (arvicole, talpe, rane, larve...) e vegetali, come bulbi, frutta, nocciole e ghiande ... insomma il suo menu è molto vario! Andiamo a cercarlo, seguendo le sue orme  in " Impronte "...

Fior di stecco

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Fior di stecco ( Daphne mezereum  L.) Famiglia:  Thymeleaceae Arbusto  di piccole dimensioni (alto 30 - 120 cm), rami ascendenti con corteccia liscia.  Foglie  obovato-lanceolate, glauche nella pagina inferiore, che compaiono dopo la fioritura.  Fiori  rosa, profumati, sessili, riuniti a 3 a 3 all'ascella delle foglie cadute dell'anno precedente.   Il  frutto  è una drupa di colore rosso. Fiorisce tra febbraio e maggio (a seconda dell'altitudine). Ama i terreni carbonatici fino a 2000 - 2500 m circa di quota, sulle Alpi e sugli Appennini; si trova nei luoghi rupestri, nei pascoli ai margini dei boschi. E' velenosa in tutte le sue parti!  la corteccia contiene dafnina, un olio essenziale che a contatto della cute produce un'azione irritante con arrossamenti e vesciche. Specie protetta in Piemonte da legge regionale, che ne vieta la raccolta.

Il simbolo di Paradisia: Paradisea liliastrum

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Giglio di monte ( Paradisea liliastrum  (L.) Bertol.) Famiglia: Liliaceae Pianta erbacea, con  bulbo , alta 40-60 cm con foglie lineari scanalate inserite tutte alla base del fusto che è liscio.  Infiorescenza  a racemo, con 5-10 fiori alla fioritura unilaterali.  I tepali sono 6, bianchi e lunghi circa 4 cm. Fiorisce in giugno-luglio. Predilige i prati ed i  pascoli alpini  su pendii soleggiati con terreno neutro o leggermente acido tra gli 800 e i 1800 m di quota. Il nome Paradisea probabilmente deriva dal  Conte Giovanni Paradisi  (1870) al quale è stata dedicata tale pianta. Questo fiore è il simbolo del  Giardino Botanico Paradisia  (a Cogne in Val d’Aosta) a cui ha dato anche il nome.

Un cantante ballerino d'eccezione: il gallo forcello

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Sono le quattro del mattino . Stesa nel sacco a pelo in una radura tra i larici osservo il cielo stellato sopra di me e le cime innevate dei monti che biancheggiano nell'oscurità. L'aria è pungente anche se è la fine di aprile: qui a 2300 metri di quota è ancora inverno e la neve copre abbondantemente il terreno. Nonostante le avversità climatiche e la levataccia sono felice ed attendo con ansia l'inizio di uno spettacolo naturale particolarmente suggestivo. Passata una mezz'ora un grido spezza il silenzio: la civetta capogrosso con un breve canto saluta la notte e si avvia al suo nido. Sembra un segnale : dopo pochi istanti tordele, merli e cince bigie dapprima timidamente poi con gran brio riempiono i dintorni con i loro solfeggi. Le stelle pian piano svaniscono, ma prima dell'alba appare il motivo della mia uscita notturna: il gallo forcello . Dalla cima di un larice a cento metri da me un bellissimo maschio comincia il suo canto , composto da gorgheggi

Lino delle alpi

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Lino delle Alpi ( Linum alpinum  Jacq.) Famiglia: Linaceae Pianta glabra,  perenne , a rizoma sotterraneo più o meno legnoso, con molti fusti alti 20-40 cm, prostrati ascendenti muniti di numerose foglie.  Queste sono lineari, lanceolate, alterne, con un’unica nervatura, lisce ai margini.  I  fiori ,   portati da pedicelli, sono riuniti in infiorescenza detta  cima .  I  5 petali turchino-cerulei  sono lunghi il doppio del calice.  Calice con sepali esterni lanceolato-acuminati e sepali interni ovali-ottusi. Fiorisce da maggio ad agosto in  luoghi rupestri , prati e pascoli sassosi a composizione prevalentemente calcarea;  si spinge anche oltre i 2200 m di quota.