La felce dolce

Felce dolce (Polypodium vulgare L.)

Pteridophyta
Fam.: Polypodiaceae

felce dolce

Piccola felce con foglie a lamina pennatopartita a contorno lanceolato, lunghe 2-3 dm; le pinne sono intere, di solito con due linee di sori circolari prima gialli, poi ferruginei, senza parafisi.

sori di felce dolce
Come in tutte le pteridofite, una parte del ciclo vitale della felce dolce non è visibile ad occhio nudo: è quella che coinvolge le spore nate sulla pagina inferiore della foglia, nei sori.
I sori sono delle strutture circolari che contengono gli sporangi i quali ospitano le spore. Queste vengono disperse nell’ambiente e, dove trovano sufficiente umidità, si sviluppano formando un protallo, piccolissimo. Dai protalli vengono generati dei gameti maschili e femminili, che, muovendosi nel velo di acqua sotto il protallo, si fondono originando uno zigote che diventerà la “piantina” con rizoma e foglie.

Il Polypodium vulgare cresce singolarmente con rizoma strisciante sotterraneo, filiforme di 3 mm di diametro, ramificato, contenente uno zucchero; il sapore del succo sprigionato dal rizoma masticato ricorda quello della liquirizia.

foglia-rizoma felce dolce

Le forme europee classificate in senso lato come “Polypodium vulgare” sono in realtà 3 specie, identificabili solo con l'osservazione di caratteri microscopici.

Cresce nei boschi, sul terreno o sui muri tra cuscini di muschio, anche epifita su alberi muschiosi.

Diffusa in Europa. In Italia è comune su Alpi ed Appennino settentrionale, rara sull'Appennino centrale fino all'Abruzzo.








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