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Visualizzazione dei post da luglio, 2014

Licheni e … inquinamento dell’aria

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Molte specie di licheni, come ricorda Camillo Sbarbaro , temono la vicinanza dell'uomo, in quanto sensibili all' inquinamento , e pertanto spariscono dalle zone eccessivamente antropizzate ed inquinate. Da diversi anni i ricercatori utilizzano i licheni per redigere mappe della qualità dell'aria in zone fortemente urbanizzate ed industrializzate, anche al fine di individuare la presenza di specie inquinanti nelle immediate vicinanze di fonti puntiformi di emissioni (come ad esempio ciminiere, inceneritori e centrali termoelettriche). I licheni epifiti (che crescono sulla corteccia degli alberi) sono i più utilizzati nello studio dell'inquinamento dell'aria. Questi organismi svolgono le loro funzioni biologiche assorbendo attraverso tutto il tallo sostanze gassose, sostanze in soluzione nell'acqua o legate a particelle del substrato. Le sostanze contaminanti eventualmente assorbite non vengono eliminate con un sistema di escrezione come fanno le piante

Pennacchio a foglie strette

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In estate, presso i corsi d’acqua o i laghi di montagna, si possono trovare candidi ciuffetti simili a cotone: Torbiera presso il Lago della Vecchia (Valle Cervo - Biella - Piemonte) si tratta del frutto di una ciperacea, Eriophorum angustifolium Honckeny , s pecie tipica dei luoghi torbosi e paludosi, che durante la fruttificazione appaiono biancheggianti per innumerevoli pennacchi lanuginosi. Vediamo nel dettaglio la sua carta di identità! Pennacchio a foglie strette ( Eriophorum angustifolium Honckeny) Famiglia: Cyperaceae Questa pianta può superare il mezzo metro di altezza, ha foglie lunghe e strette, larghe fino a 5 mm, ripiegate a doccia oppure quasi piane, aguzze all’estremità. Le spighette fiorali , da 3 a 12, sono portate da peduncoli lisci o scabri a formare una specie di ombrella, alla cui base si trovano 2-3 brattee fogliacee. I frutti sono circondati da moltissimi peli bianchi che danno alla spighetta l’aspetto di un ciuffo di cotone. La pianta

Licheni e mondo animale

I licheni possono essere fonte di cibo e rifugio per alcuni animali , in particolare invertebrati. Insetti, acari e molluschi sono tra i maggiori consumatori di licheni. Le lumache in particolare sono voracissime di licheni fogliosi, di cui mangiano lo strato superficiale e le alghe del tallo interno, lasciando solo un ammasso bianco di ife fungine e le tracce bavose del loro passaggio. Nelle regioni del Grande Nord, renne , alci e caribù si nutrono di Cladonie, Cetrarie, Evernie, Alectorie e Umbilicarie che formano estesi pascoli e che i popoli scandinavi e i lapponi raccolgono e conservano come foraggio per l'inverno. Attualmente, in seguito al riscaldamento globale che porta ad un aumento di precipitazioni piovose in inverno al polo, i licheni in queste zone sono a rischio di malattie fungine; quindi l’alimentazione degli animali erbivori può subire gravi conseguenze che si rifletteranno anche sull’economia delle popolazioni umane (per approfondire, potete leggere l’a

Come si riproducono i licheni?

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Benché molto longevi, anche i licheni prima o poi si riproducono, per garantire la loro presenza sul pianeta. Possiamo dire che non manchino di fantasia: infatti la riproduzione può avvenire in vari modi, due sono i principali. Il lichene può moltiplicarsi vegetativamente con la semplice frammentazione del tallo oppure formando delle strutture speciali contenenti sia l'alga che il fungo, destinate a staccarsi dal tallo, a disperdersi sul terreno e, se le condizioni ambientali sono favorevoli, a sviluppare un nuovo individuo. La foto qui sotto rappresenta un lichene del genere Cladonia : le strutture verticali a forma di trombetta (si chiamano podezi ) sono ricoperte da quella che sembra polvere grigio-verde. Questi granellini (il cui nome scientifico è soredi ) altro non sono che delle porzioni di lichene contenenti sia le ife fungine sia le cellule algali e cadendo dai podezi si diffondono nell'ambiente circostante. Il muschio vicino al lichene è infatti punteggiato di

Incontro in bianco e nero

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Un'escursione in montagna può essere faticosa ed impegnativa con lunghe ore di marcia prima di arrivare alla meta in quota; a volte il vento contrario ci rallenta il passo o il sole ci "arrostisce" coi suoi caldi raggi. Una breve sosta per prender fiato e bere un sorso d'acqua ed ecco! Lo sguardo cade su un piccolo giglio e ... una farfallina che riposa sulla corolla: leggerezza su leggerezza: una piccola Amata phegea su una delicata Paradisea liliastrum . Ecco ... basta poco: stanchezza e fatica sono dimenticate; la gioia per l'incontro ci incoraggia a proseguire fino alla meta, cercando nuove emozioni .

Come “funziona” un lichene?

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I licheni crescono molto lentamente, da 0,1 a 10 mm all'anno, e sono generalmente longevi , come alcuni licheni artici che si stima siano vecchi di 4000 anni! Cetraria islandica , lichene tipico del Nord Europa (al centro della foto, nella fessura tra le rocce) L'alga costruisce e fornisce a se stessa ed al fungo i carboidrati, sia zuccheri semplici, come il glucosio, sia zuccheri alcoolici, come il sorbitolo; il fungo li converte in uno zucchero alcoolico, il mannitolo, che gli serve come riserva di cibo. L'alga fornisce anche vitamine come biotina e tiamina. I Cianobatteri, inoltre, sono in grado di catturare l'azoto dell'aria e fissarlo in composti utilizzabili dal fungo. Il fungo , a sua volta, fornisce all'alga protezione fisica e assorbe dall'aria vapore acqueo, fondamentale per la partner. Il contenuto di acqua nel tallo del lichene è un fattore critico nel processo della fotosintesi e nella respirazione. La fotosintesi è un complesso insi

Croste, squame, ramificazioni e tanta fantasia nella forma di un lichene!

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Nella simbiosi il fungo e l'alga non sono più riconoscibili. Infatti il tallo del lichene ha un aspetto originale e ben diverso se confrontato con quello delle alghe e dei funghi coinvolti. All'interno del tallo le ife del fungo circondano le cellule algali, le quali possono essere distribuite in modo uniforme in uno strato ben preciso oppure sparse qua e là per tutto lo spessore del tallo. I licheni possono avere varie forme ; tra le principali si riconoscono: specie crostose : più dei 4/5 dei licheni hanno questa forma, sono fermamente attaccati al substrato per cui si possono prelevare solo mediante totale o parziale asportazione del substrato stesso; la superficie di questi licheni può essere costituita da un ammasso pulverulento oppure può essere continua o divisa in aree poligonali, anche in scaglie parzialmente sovrapposte (esempio: la pertusaria della foto qui sotto, fotografata al giardino botanico Paradisia di Cogne – Val d’Aosta). Specie fogliose : il tal