Vallette nivali

COSA SONO LE VALLETTE NIVALI?


Chi frequenta le alte vie delle nostre montagne può trovare, in genere al di sopra dei 2000 metri, delle conche dove, per effetto del vento, la neve si accumula in maggior quantità e permane a lungo anche nel periodo della fusione: queste conche sono le cosiddette vallette nivali o "combes à neige" in termine francese.

La valletta nivale ospita una flora particolare, adattata alle condizioni tipiche di tale ambiente. 

Valletta nivale in estate, salendo al Col Clapis
(Val Troncea, Pragelato - Italia)


Caratteristiche di una valletta nivale sono:
- la costante umidità del terreno, che in profondità è spesso saturo di acqua e, pertanto, asfittico, privo di aria;
- la presenza in superficie di abbondante sostanza organica e di particelle minerali fini depositatesi con la fusione della neve;
- un brevissimo periodo di assenza della copertura nevosa (2-4 mesi).


Le piante tipiche delle vallette nivali sono i salici nani (Salix erbacea, S. reticulata, S. retusa e S. serpyllifolia): veri e propri alberi striscianti sul terreno, formano un tappeto verde pressoché continuo e ricco di foglie; arricchiscono il suolo di sostanza organica e pian piano lo acidificano ed aumentano lo spessore dello strato di humus.
A seconda del grado di acidificazione del suolo possiamo trovare: Salix herbacea dove il terreno è povero di carbonati e quindi acido; Salix retusa e/o Salix reticulata dove abbondano i carbonati.
Dove l'humus è sufficiente crescono la soldanella alpina, l'alchemilla a cinque foglie, la veronica alpina, la sibbaldia, il Sedum alpestre e l'Arabis coerulea

Salix reticulata con infiorescenze
Salix retusa con infiorescenze


Le piante delle "combes à neige" sono specie perenni (ovvero vivono per parecchi anni), hanno un ciclo vitale molto rapido e spesso si riproducono anche per via vegetativa senza produrre il classico seme ma ramificandosi con stoloni generanti nuove piantine; molte specie, inoltre, sono sempreverdi e riescono a fotosintetizzare anche sotto la neve, poiché il manto nevoso lascia filtrare la luce solare diffusa e le protegge dal freddo.

Soldanella alpina


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