Piccoli abitanti dei boschi: Cinìpidi e Cecidòmidi
I Cinìpidi sono insetti noti anche col nome di vespe delle galle:
"vespe" perché hanno una "vita" sottile e ben
evidente, "delle galle" perché sono soliti deporre le loro
uova in tessuti vegetali dove provocano la formazione di particolari
bolle dette galle.
Per l'aspetto, un Cinipide adulto non è molto affascinante: piccolo o addirittura minuscolo, di colore scuro (anche marrone giallastro o rossastro), con o senza ali a seconda della specie, il ventre appiattito lateralmente.
Ciò che li rende interessanti
e che può richiamare l'attenzione dell'escursionista è la loro caratteristica di deporre le uova sulle piante, inducendo la formazione di una galla diversa per ogni specie.
Non si conoscono completamente i meccanismi di formazione di una galla: sembra che il fattore principale sia la presenza della larva, che, una volta uscita dall'uovo, induce i tessuti della pianta a crescere in modo particolare e a fornirle cibo abbondante.
Ogni specie ha un effetto speciale e Cinipidi molto affini possono possono produrre galle del tutto diverse.
Gran parte di questi insetti si trova sulle querce, poche specie sulle rose e su piante erbacee.
Vediamo come si svolge il ciclo di vita di Neuroterus quercusbaccarum L.
Alla fine dell'estate sulle foglie di quercia si trovano in abbondanza le galle rossastre e spugnose di questo insetto; all'interno di ogni galla vi è una piccola larva che si nutre dei tessuti della galla stessa. In ottobre le galle cadono ma continuano a crescere un po', finché le larve completano la loro crescita e trascorrono l'inverno sotto forma di pupe.
In primavera fuoriescono gli adulti, tutte femmine (generazione asessuata), che per partenogenesi (cioè senza che avvenga la fecondazione da parte di un maschio) depongono uova nei germogli della quercia. Da tali uova nascono delle larve che inducono la formazione di galle sulle foglie o sugli amenti (le infiorescenze della quercia); in giugno escono gli adulti, maschi e femmine (generazione bisessuata). Dopo l'accoppiamento le femmine depongono le uova nei tessuti fogliari e da queste di nuovo avranno origine galle spugnose e una generazione di sole femmine partenogenetiche.
I Cecidòmidi sono altri insetti di piccole o piccolissime
dimensioni, dall'aspetto di moscerini. Le loro femmine depongono
numerose uova in svariate parti di piante (anche coltivate), sulle
quali provocano la crescita di galle risultando spesso dannosi per
l'agricoltura.
Nelle faggete è comune Mikiola fagi Hartig, lungo appena 2-3 mm, le cui femmine provviste di un lungo ovodepositore, depongono le uova sulle gemme del faggio. Le larvette penetrano nelle nervature delle foglie, provocando la formazione di galle rossastre, cave all'interno. In autunno le foglie cadono e le larve, cresciute, sono pronte a svernare nella galla fino al momento di impuparsi in primavera.
La relazione tra gli insetti che vi ho descritto e la pianta che ospita le loro larve è definita parassitismo: il Cinipide/il Cecidomide è il parassita che si alimenta e cresce a spese della pianta ospite senza peraltro arrecarle alcun danno apparente.
Le larve di questi insetti però non sono completamente al sicuro dentro le galle.
Esistono infatti delle vespe e degli insetti appartenenti alla famiglia dei Calcìdidi che utilizzano il loro lungo ovodepositore per raggiungere le larve dell'ospite all'interno della galla, pungerle e deporre nel loro corpo le proprie uova, dalle quali nasceranno le larve che si nutriranno del cinipide morto.
Questi insetti sono chiamati parassitoidi, dal momento che il loro sviluppo avviene a spese di altri animali causandone la morte.
Per l'aspetto, un Cinipide adulto non è molto affascinante: piccolo o addirittura minuscolo, di colore scuro (anche marrone giallastro o rossastro), con o senza ali a seconda della specie, il ventre appiattito lateralmente.
Ciò che li rende interessanti
e che può richiamare l'attenzione dell'escursionista è la loro caratteristica di deporre le uova sulle piante, inducendo la formazione di una galla diversa per ogni specie.
Non si conoscono completamente i meccanismi di formazione di una galla: sembra che il fattore principale sia la presenza della larva, che, una volta uscita dall'uovo, induce i tessuti della pianta a crescere in modo particolare e a fornirle cibo abbondante.
Ogni specie ha un effetto speciale e Cinipidi molto affini possono possono produrre galle del tutto diverse.
Gran parte di questi insetti si trova sulle querce, poche specie sulle rose e su piante erbacee.
Vediamo come si svolge il ciclo di vita di Neuroterus quercusbaccarum L.
Alla fine dell'estate sulle foglie di quercia si trovano in abbondanza le galle rossastre e spugnose di questo insetto; all'interno di ogni galla vi è una piccola larva che si nutre dei tessuti della galla stessa. In ottobre le galle cadono ma continuano a crescere un po', finché le larve completano la loro crescita e trascorrono l'inverno sotto forma di pupe.
In primavera fuoriescono gli adulti, tutte femmine (generazione asessuata), che per partenogenesi (cioè senza che avvenga la fecondazione da parte di un maschio) depongono uova nei germogli della quercia. Da tali uova nascono delle larve che inducono la formazione di galle sulle foglie o sugli amenti (le infiorescenze della quercia); in giugno escono gli adulti, maschi e femmine (generazione bisessuata). Dopo l'accoppiamento le femmine depongono le uova nei tessuti fogliari e da queste di nuovo avranno origine galle spugnose e una generazione di sole femmine partenogenetiche.
Diplolepis rosae L. è l'insetto responsabile
delle caratteristiche galle a forma di ciuffo sulle rose. In questa
specie non c'è alternanza di generazioni come nel Neuroterus; i
maschi sono molto rari per cui le femmine spesso si riproducono per
partenogenesi.
Nella figura è rappresentata la galla e uno spaccato della stessa che mostra l'interno fatto di tante cellette, una per ogni larva.
Nella figura è rappresentata la galla e uno spaccato della stessa che mostra l'interno fatto di tante cellette, una per ogni larva.
Galla di Diplolepis rosae: a sinistra aspetto esterno, a destra una sezione che mostra le cellette interne. |
Diastrophus rubi Bouche, invece, sui rami dei
rovi, provoca la formazione di galle allungate a manicotto con più
camere per le larve:
Gli strani "carciofi" della figura seguente
sono le galle su rami di quercia di Andricus fecundator Hartig,
di forma complessa ma contenenti solo una larva ciascuna:
Le galle "a carciofo" di Andricus fecundator, a sinistra; a destra galla sezionata per mostrare la singola celletta interna. |
Nelle faggete è comune Mikiola fagi Hartig, lungo appena 2-3 mm, le cui femmine provviste di un lungo ovodepositore, depongono le uova sulle gemme del faggio. Le larvette penetrano nelle nervature delle foglie, provocando la formazione di galle rossastre, cave all'interno. In autunno le foglie cadono e le larve, cresciute, sono pronte a svernare nella galla fino al momento di impuparsi in primavera.
La relazione tra gli insetti che vi ho descritto e la pianta che ospita le loro larve è definita parassitismo: il Cinipide/il Cecidomide è il parassita che si alimenta e cresce a spese della pianta ospite senza peraltro arrecarle alcun danno apparente.
Le larve di questi insetti però non sono completamente al sicuro dentro le galle.
Esistono infatti delle vespe e degli insetti appartenenti alla famiglia dei Calcìdidi che utilizzano il loro lungo ovodepositore per raggiungere le larve dell'ospite all'interno della galla, pungerle e deporre nel loro corpo le proprie uova, dalle quali nasceranno le larve che si nutriranno del cinipide morto.
Questi insetti sono chiamati parassitoidi, dal momento che il loro sviluppo avviene a spese di altri animali causandone la morte.
Mors tua, vita mea! ....
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