Il gattino esplora il nuovo ambiente
Ricordo il giorno dell'arrivo di Gin: lentamente si affacciò dal cesto e annusò a lungo guardandosi intorno.
Gli avevo preparato la cuccia, la lettiera, l'angolo per la pappa al pianterreno, dove di solito dormiva Alfie. Pensavo di lasciarli separati per la notte, per i primi tempi, finché non si fossero ben affiatati e fossi sicura che il grande tollerasse l'esuberanza di Gin.
Fatto sta che il piccolo iniziò ad esplorare. Alfie si tenne a distanza di sicurezza, dopo che il piccolo, datagli una breve annusata, gli soffiò.
Uscito dal suo cesto Gin si trovò nel nuovo ambiente: un tappetino, un pavimento, la sua coda che si muove ... Seduto sul tappeto la coda tra le zampe, lo sguardo passò dal tappeto alle zampe ed ecco: acchiappò la coda, si smorzò la tensione! assistemmo ad uno spettacolino di contorsionismo molto curioso.
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Gin uscito dal suo cesto, gioca con la coda |
E da quel momento iniziò una impegnativa esplorazione di tutto: scatolone con giochini, piattino con crocchette e ciotola dell'acqua, gambe del tavolo e delle sedie, persone presenti, scala, e chi più ne ha ne metta.
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Gin dalla sedia punta alla mensola! |
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Il piccolino esplora lo sgabello e si scopre più basso dei birilli!😹 |
Nel video sotto potete notare che Gin si fece sempre più spavaldo e sotto il naso di Alfie annusava la casetta con il cane di peluche (da mordere a piacimento) e provó il cordoncino appeso al cassetto (ben marcato da Alfie a morsetti e sfregate di muso).
Per i primi quattro giorni i mici hanno mantenuto le distanze: se Gin si avvicinava all'altro anche solo giocando o girando per caso, Alfie prontamente si allontanava saltando su una sedia o sul letto.
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