Caratteristiche degli animali alpini

Le specie propriamente alpine sono in grado di permanere tutto l’anno alle alte quote grazie ad alcune forme di adattamento alle locali e selettive condizioni ambientali.

Ermellino, Lepre variabile e Pernice bianca frequentano aree caratterizzate da un’alternanza di zolle erbacee e di rocce; tutte e tre hanno adottato la comune soluzione della livrea mimetica, candida d’inverno e bruna durante la buona stagione.
La Pernice bianca ha, inoltre, una fitta protezione di piume anche a livello delle zampe.

Val Troncea (Piemonte - Italia)
Habitat di pernice bianca (Val Troncea - Piemonte, Italia -)

Per superare l’inverno la Marmotta va in letargo in tane scavate sottoterra.
Il Fagiano di monte (o Gallo forcello) adotta una strategia simile per affrontare i rigori invernali: si scava delle buche nella neve e vi si rannicchia ma senza cadere in un vero e proprio letargo, con frequenti uscite in cerca di cibo.

Camosci e Stambecchi trascorrono l’inverno sui pendii che si liberano prima dalla neve, quelli più ripidi ed esposti a sud.
Val Troncea - Lendeniere
Area di svernamento degli stambecchi in Val Troncea (Piemonte, Italia)

Un altro adattamento alla vita ad alta quota è l’aumento dell’attività nelle ore di luce, fenomeno che riguarda anche i mammiferi i quali in genere hanno abitudini notturne: un esempio è l’Arvicola delle nevi, un roditore che è facile avvistare in pieno giorno nelle praterie e nei macereti.
Interessanti adattamenti riguardano le modalità di riproduzione. Si verificano con una certa frequenza la viviparità e la ovoviviparità in specie normalmente ovipare: questo accade nella Salamandra atra e nella Lacerta vivipara ed anche in alcuni insetti Coleotteri Crisomelidi.
Inoltre si può avere un rallentamento delle attività metaboliche tale che gli stadi larvali di alcune specie, come la Rana temporaria, possono prolungarsi, se le condizioni ambientali lo richiedono, fino all’anno successivo.
Adulto di rana temporaria

Gli insetti sono il gruppo che mostra le maggiori modificazioni per la vita in ambiente alpino rispetto ai loro parenti di pianura: hanno dimensioni più ridotte e superficie corporea fortemente pigmentata, adatta a tollerare i forti raggi solari; alcune specie sono attere (senza ali) o con ali molto piccole come adattamento al vento. Una strategia riproduttiva di alcune specie di insetti è quella della partenogenesi, forma di riproduzione che ha luogo senza l’intervento del maschio. Secondo alcuni studiosi la partenogenesi e il meiotterismo (riduzione delle ali) sarebbero fenomeni in relazione alle vicissitudini  climatiche del Quaternario e si sarebbero affermati nei periodi di più difficile esistenza, i periodi glaciali, consentendo un maggior risparmio energetico rispetto alle specie alate e anfigoniche (cioè a riproduzione sessuale con intervento del maschio).




Commenti

Post popolari in questo blog

Tracce di animali: i gusci rosicchiati

Cosa sono le borre?