Gita ornitologica a Tavigliano

Alcuni anni fa esplorai con occhio da naturalista la zona di Pratetto in comune di Tavigliano in valle Cervo (Biella - Piemonte): buona esposizione, bel panorama a 360 gradi, vegetazione varia e molte specie di animali selvatici, soprattutto uccelli.
Da Pratetto panorama su Costa Pessine e la Valle Cervo
(innevati sullo sfondo: il Tovo a sinistra ed il Cresto a destra)
Visto il mio particolare interesse per l’avifauna, su invito di una famiglia di amici, in aprile organizzai con mio marito una giornata di studio ornitologico in località Gaudusio in quel di Tavigliano.

Le baite di località Gaudusio (Tavigliano)

Sono poche baite immerse nel bosco, a valle di Pratetto; vi si giunge da Tavigliano per una sterrata che si imbocca, subito dopo le ultime case del paese, a sinistra della strada asfaltata che sale al Pratetto.
Il 24 aprile caricammo tutta l’attrezzatura sulla macchina: pali, reti, anelli, pinze, sacchetti, blocco notes, binocoli, …
Non stupitevi! 
Per lo studio decisi di usare il metodo della cattura degli uccelli con le reti e il loro successivo inanellamento.
Si tratta di un’attività a scopo scientifico; per praticarla occorre seguire un corso teorico-pratico e sostenere un esame presso l’ISPRA di Bologna. Inoltre bisogna avere l’autorizzazione della Provincia per montare le reti nel territorio provinciale di interesse e comunicare alla stessa le date di lavoro.
Tutto questo è importante e necessario: usare le reti per altri scopi non scientifici e senza permesso è punito dalla legge come bracconaggio!

Bene, dopo questa doverosa spiegazione tecnica, torniamo al racconto!
Montammo cinque reti nei dintorni della baita dei nostri amici, disponendole nei differenti ambienti.
A monte della baita è un bosco di castagni e betulle; 

Tra le betulle di Gaudusio fioriscono i narcisi
Bosco di castagni e betulle a monte delle baite
a valle invece un piccolo impianto di alberi da frutto, cespugli e rovi, un ruscello bordato di Caltha palustris dai fiori gialli, un bel prato da pascolo, qua e là cataste di legna.

Ambiente a valle delle baite di Gaudusio

Fioritura di Caltha

Ogni rete, lunga 12 metri e alta 2,4 metri, era sostenuta da due pali di bambù infissi nel terreno e legata in modo tale che, quando non usata (ad esempio di notte), potesse essere chiusa senza sfilarla dai pali avvolgendola su se stessa.

Dopo il montaggio non restava che aspettare l’arrivo degli uccelli. Lavorammo un paio d’ore la sera stessa; al tramonto chiudemmo le reti per evitare che qualche capriolo vi restasse impigliato danneggiandole; riprendemmo l’attività all’alba del giorno successivo sino alla sera.
Ogni ora controllavamo accuratamente le reti: gli uccelli impigliati venivano prontamente liberati e portati in sacchetti di tela al tavolo di inanellamento. 
Qui esaminavo uno alla volta gli animali, mettevo l’anellino metallico alla zampa e poi registravo su una scheda la specie, il sesso, l’età, la lunghezza dell’ala, il peso, ecc.
Finito l’esame liberavo subito l’animale, che lesto si allontanava riprendendo la sua attività.
Misura della lunghezza dell'ala di un picchio verde

Devo ancora specificare che i dati che registro ogni volta che inanello li invio regolarmente all’ISPRA di Bologna, dove è la banca dati di tutti gli inanellatori italiani e dove si tengono i contatti con i centri europei di inanellamento. Così ciascun uccello è registrato e riconoscibile per il codice riportato sull’anello; in caso di future ricatture dello stesso in Italia o all’estero gli studiosi potranno sapere la sua provenienza e confrontare i dati morfometrici.

Lo studio a Gaudusio ha rivelato la presenza di ventuno specie tra individui solo osservati e/o sentiti e quelli catturati: le immancabili cince (cinciallegra, cinciarella, cincia mora e cincia bigia), i vivaci codibugnoli, le rumorose cornacchie grigie e ghiandaie, i picchi sempre operosi (il verde riconoscibile per la sua “risata” e il rosso maggiore), una coppia di picchi muratori (che nonostante il nome non sono veri picchi), due coppie di capinere.

Capinera, femmina

Capinera, maschio

Presenti anche i cantanti: merli, pettirossi e codirossi spazzacamino. In lontananza si è sentito il richiamo del simpatico rampichino che si arrampicava su e giù per i tronchi.


Merlo maschio 

Il pettirosso 
Immancabile il volteggio di due poiane
Inaspettata la visita di un piccolo falchetto, lo smeriglio, un individuo in migrazione verso nord (non nidifica in Italia). 
Nei cespugli e tra i rovi ogni tanto compariva lo scricciolo, minuto uccellino marrone che tiene la coda dritta verso l’alto. Il luì piccolo, di colore grigio-verde, ben mimetizzato tra le foglie, segnalava la sua presenza col caratteristico canto: cif ciaf, cif ciaf, cif ciaf …
Sul tetto della casa il fringuello emetteva a squarciagola il suo trillo e sembrava dirci: “tanto non mi prendete!”. 
In pieno giorno abbiamo udito anche il canto di un allocco, probabilmente in cerca di una compagna (siamo in primavera!).

Insomma, neanche due giorni di osservazioni e reti ed ecco un buon risultato!

N.B.: le foto degli uccelli non sono state fatte a Gaudusio: le ho scattate in occasione di altre giornate di studio con i miei colleghi inanellatori alla Rocca di Cavour (Torino) e a Balboutet (Val Chisone - Torino)

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